ROMA. Non sono scomparse, ma sono diventate troppo deboli perchè la loro luce possa essere vista dai telescopi: grazie a questa ipotesi e una simulazione al computer descritta sull'Astrophysical journal, i ricercatori coordinati da Tamara Bogdanovic, del Georgia Institute of Technology, hanno 'ritrovatò le stelle perdute della Via Lattea, che in realtà si trovano lì dove dovrebbero essere, cioè al centro della galassia.
I ricercatori hanno analizzato la possibilità che queste stelle giganti rosse si siano indebolite dopo aver perso parte della loro massa milioni di anni fa, in seguito a ripetute collisioni con un disco di gas e polveri molto denso e compatto, posto al centro della galassia. Gli astrofisici hanno elaborato dei modelli di stelle giganti rosse simili a quelli che apparentemente mancavano dal centro della galassia - cioè stelle con più di un miliardo di anni e decine di volte più grandi del Sole - e poi le hanno fatte passare in una sorta di galleria del ventò per simulare collisioni con dischi gassosi, che una volta occupavano molto spazio al centro della galassia.
Secondo Bogdanovic «le giganti rosse potrebbero aver perso una parte significativa della loro massa se il disco era davvero denso e massiccio». La simulazione ha suggerito che ognuna delle stelle giganti rosse abbia orbitato verso e attraverso il disco dozzine di volte, perdendo parte della massa ad ogni collisione. Un processo che, stimano i ricercatori, può essere durato da 4 a 8 milioni di anni, cioè la stessa età delle stelle giovani osservate attualmente al centro della Via Lattea. Le collisioni sembrano anche aver ridotto l'energia cinetica delle giganti rosse di almeno il 20-30%, riducendo la loro orbita e spingendole più vicino al buco nero della galassia.
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