ROMA. Un terzo della vita si passa dormendo, e per buona parte di questo tempo si sogna, ma non sono anni persi, anzi. Proprio sognando una persona costruisce la propria identità. Lo afferma il neurochirurgo Giulio Maira, che il prossimo 16 giugno sarà protagonista del convegno «Sonno e sogni: il cervello dopo mezzanotte» della Fondazione Atena Onlus a Roma all'auditorium del Maxxi. «Il sogno è un aspetto importante della vita, non un perdita di tempo - sottolinea Maira -. Il meccanismo del sogno serve a rafforzare i ricordi, durante il sonno passiamo attraverso diverse fasi. Nella prima il cervello riorganizza e seleziona le esperienze importanti della giornata, fa un riordino cancellando tutto quello che è inutile. Poi improvvisamente si raggiunge un quadro identico a quello del cervello sveglio, la cosiddetta fase Rem. Qui abbiamo un sogno più complesso, qui colleghiamo informazioni, mettiamo assieme quello che ci è successo di recente con le memorie del nostro cervello, e questo senza le regole da svegli, perchè il cervello non memorizza i fatti come una pellicola cinematografica ma per categorie, quando le tira fuori non segue le sequenze temporali normali. In questa fase paragona i fatti, cerca di dare un senso alle esperienze vissute e in definitiva costruisce la nostra identità, noi siamo quello che siamo perchè abbiamo dei ricordi, che sono in parte anche il frutto dei nostri sogni». Sempre più ricerche, sottolinea Maira, dimostrano l'importanza del sonno. «Quando dormiamo eliminiamo le scorie del nostro cervello - afferma -, ricerche dicono che il pisolino del pomeriggio è importante perchè aumenta sia la coordinazione motoria che l'apprendimento, dormire bene e in modo corretto protegge il nostro cervello e lo fa invecchiare bene».