PALERMO. Sono circa sei i milioni gli italiani che ogni anno ricorrono all'agopuntura. I dati, riportati online dall'Associazione Italiana Agopuntura, mostrano come questa antica tecnica, che affonda le radici nella medicina cinese di oltre diecimila anni fa, sia diffusa in Italia. Inoltre, secondo uno studio proposto in un recente incontro della Società italiana di Farmacognosia (Siphar), sono circa dodicimila i medici agopuntori presenti nel territorio italiano. Si tratta di numeri elevati che posizionano l' Italia al terzo posto nella classifica mondiale, alle spalle della Cina e del Giappone. In Italia, dunque, si è assistito ad un consistente aumento di persone che hanno deciso di curarsi utilizzando questa antica pratica medica. Lo scopo dell' agopuntura è quello di ristabilire una corretta circolazione dell'energia vitale tramite alcuni aghi che vengono inseriti in particolari punti del corpo umano. In questo modo vengono stimolati dei punti energeticamente attivi della superficie corporea in moda da agire su molteplici disturbi, sia d' origine più superficiale (come ad esempio pelle e muscoli), che più profonda (come invece gli organi interni). «Il dato che emerge dagli studi svolti a livello nazionale è in piena linea con la Sicilia - commenta la dottoressa Loredana Testa, direttrice dell' associazione siciliana agopuntura -. Il target delle persone che decidono di sottoporsi all' agopuntura è formato per l' 80% di donne di cultura medio/alta e per il 20% di uomini. Questo perché il sesso maschile ha più paura degli aghi rispetto a quello femminile». Nel 1982 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito con una sentenza che l' agopuntura è un «atto tebrale, ma anche le lombalgie, la lombosciatalgia e i dolori al ginocchio, ma anche le patologie dell' apparato respiratorio, ginecologico, gastroenterologico, dermatologico e molto altro ancora». C'è anche chi decide di effettuare delle sedute per contrastare il vomito in gravidanza o chi chiede aiuto all'agopuntore per smettere di fumare. Non è possibile quantificare le sedute di un ciclo perché la risposta alla terapia è individuale e si possono avere risultati già al primo incontro oppure dopo aver effettuato alcune sedute. Inoltre, il numero varia anche in base alla patologia da trattare.