ROMA. Il più grande studio genetico mai fatto sul cancro al seno - pubblicato sulle riviste Nature e Nature Communications - ha individuato cinque 'punti deboli', cinque mutazioni che potrebbero essere utilizzate come obiettivo per nuovi farmaci.
Coordinati dal Sanger Institute di Cambridge, i ricercatori hanno analizzato l'intero genoma di 560 tumori al seno, tra cui quattro di uomini, trovando cinque mutazioni associate all'insorgenza del tumore e altri 13 varianti genetiche che ne condizionano lo sviluppo.
Con quest'ultima scoperta salgono a 93 i geni in grado di influenzare il tumore se mutati, spiegano gli autori, e questa dovrebbe essere la lista definitiva.
«Tutti i tumori sono dovuti a mutazioni che avvengono durante la vita», spiega Mike Stratton, uno degli autori.
«Trovarle - aggiunge - è cruciale per capire le cause del cancro e sviluppare terapie migliori. Questo studio enorme ci ha portato molto più vicino ad avere una descrizione completa dei cambiamenti nel Dna del tumore al seno e quindi a una comprensione completa delle cause della malattia e delle opportunità per nuovi trattamenti».
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