ROMA. Tre italiani su 10 pensano che una dieta senza glutine faccia dimagrire. È quanto emerge da una ricerca Doxa-Aidepi, nel precisare che questa convinzione viene smentita dagli esperti. Secondo Luca Piretta, nutrizionista, specialista in gastroenterologia e Docente presso l'Università Campus Bio-medico di Roma, «non esiste alcun fondamento scientifico sul ruolo di una dieta senza glutine nel calo ponderale. Anzi, nei cereali gluten free l'apporto calorico può essere addirittura superiore, dato che il glutine rappresenta una parte della componente proteica dei cereali che lo contengono». Secondo l'esperto, la quota proteica dei cereali contenenti glutine si aggira intorno al 10-12%, mentre è presente tra l'8 e il 10% nei cereali gluten free, peraltro più ricchi di carboidrati (riso) o grassi (miglio e mais). Il rischio di una dieta senza glutine, inoltre, secondo gli esperti, è di compensare l'adeguato e necessario apporto di carboidrati complessi con un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi, che determinerebbe un maggior apporto calorico, ottenendo quindi esattamente l'opposto dell'effetto sperato. Secondo l'ultimo censimento del ministero della Salute, che ha evidenziato i rischi di autodiagnosi ed eliminazione preventiva del glutine dalla dieta, in Italia sono circa 170 mila i celiaci diagnosticati eppure ben 2 milioni di famiglie acquistano prodotti senza glutine, per un mercato che muove 101 milioni di euro ed è cresciuto del +31% in un anno. «È preoccupante che la glutenfobia si sta diffondendo senza fondamento - spiega Luca Piretta - il glutine è dannoso solo per i celiaci e gli ipersensibili, quindi l'1% della popolazione mondiale. Gli altri possono mangiarlo senza problemi».