Lunedì 23 Dicembre 2024

Ortoressia, quando mangiare sano può fare ammalare

ROMA. Non c'è dubbio che mangiare sano sia una delle azioni più importanti per la salute delle persone, ma quando diventa estremo può tramutarsi in disturbo, in una patologia ossessivo-compulsiva, chiamata Ortoressia. Secondo recenti dati diffusi dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 3 milioni gli italiani con disturbi alimentari e di questi circa il 15% soffrirebbe di questo disturbo, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Un italiano su 3 ha dichiarato di avere almeno un amico fissato con l'alimentazione, che non vuol dire soffrire di ortoressia, ma rientrare nella categoria di potenziali «vittime» di questa patologia. È quanto emerge da un'indagine promossa da Nutrimente, associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, condotta su circa 1200 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni. «L'ortoressico sviluppa una vera e propria fobia per i cibi considerati 'pericolosì come gli OGM (organismo geneticamente modificato) - afferma Sara Bertelli, psichiatra e presidente dell'Associazione NutrimenteOnlus - questa ossessione porta ad una dieta molto restrittiva e all'isolamento sociale. È come se il cibo sano diventasse una missione morale e tutte le altre sfere di vita passassero in secondo piano». Quando un comportamento alimentare diviene ortoressico in maniera rigida, si può affrontare con una buona psicoterapia, che «sottolinei i benefici e le limitazioni di tale rigidità e che aiuti ad individuare delle alternative più funzionali. La psicoterapia - prosegue Bertelli - può essere affiancata da un approccio dietologico che vada a correggere le sindromi carenziali che possono insorgere, quali deficit vitaminici (ferro calcio vitamina D vitamina B12)». Tra le principali città italiane dove questa patologia rischia di diffondersi a macchia d'olio, al primo posto si colloca Milano (33%), al secondo Roma (27%),il podio è completato da Torino (21%).

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