ROMA. Prendere in moglie una donna intelligente può essere un vero e proprio toccasana per l'uomo, per vivere più a lungo e combattere la demenza. Lo dicono gli esperti che hanno lanciato un vero e proprio dibattito nell'ambito dell'Oxford Literary Festival. "Una cosa che non viene mai detta a un ragazzo che vuole vivere a lungo - ma che dovrebbe fare - è sposare una donna intelligente" ha spiegato Lawrence Whalley, professore emerito di salute mentale del College of Medicine and Life Sciences dell'Università di Aberdeen, in Scozia. Una serie di studi - è stato infatti sottolineato al dibattito riferito dal quotidiano britannico Daily Mail - hanno riscontrato che la stimolazione intellettuale che mantiene il cervello attivo può aiutare a tenere lontani i sintomi della demenza. E se un'istruzione adeguata, un'infanzia serena e figure genitoriali positive possono diminuire secondo il professor Whalley il rischio, i lutti in famiglia, soprattutto se affrontati da piccoli, lo aumentano. "Studi hanno dimostrato che a morte di una madre prima dei cinque anni è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di demenza in seguito nella vita" ha evidenziato infatti l'esperto. Anche l'alimentazione può fare la differenza: due porzioni di fragole o una di mirtilli a settimana possono aiutare contro il declino cognitivo come ha spiegato la professoressa Margaret Rayman, dell'Università del Surrey, così come mangiare verdure congelate da fresche, che può fare bene al cervello più che utilizzare quelle lasciate a languire nel frigo. Infine, è stato anche delineato un 'identikit' delle persone con demenza, ma che non mostrano ancora sintomi evidenti della malattia. In linea con altri studi, sono intelligenti, con lavori dinamici e ricche.