ROMA. Identificati, per la prima volta, i batteri coinvolti nello sviluppo dell'obesità e del fegato grasso nei bambini. La scoperta riguarda il microbiota - ovvero l'insieme di microorganismi (alcuni miliardi, in prevalenza batteri) localizzati nel tubo digerente e un tempo conosciuti come flora intestinale - ed è frutto del lavoro dei ricercatori dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Una scoperta rilevante, spiegano gli specialisti, perchè apre la strada alla messa a punto di integratori specifici 'personalizzati' a base di microrganismi, i cosiddetti probiotici, che potranno essere utili per la cura di queste malattie. Lo studio, pubblicato sulla rivista Hepatology, ha infatti descritto per la prima volta a livello internazionale un modello di microbiota associato a fegato grasso e obesità. I ricercatori hanno in pratica scoperto che nell'intestino dei bambini obesi e con fegato grasso alcune famiglie di batteri sono troppo numerose (Ruminococcus e Dorea) se paragonate a quelle presenti in un soggetto sano, mentre altre sono troppe esigue (Oscillospira). L'associazione tra alterazione della flora intestinale e obesità, affermano, apre dunque ora la strada alla creazione di probiotici 'a misura' dei piccoli pazienti, favorendo la guarigione dell'organo nel caso di fegato grasso e il recupero del peso ottimale nel caso di obesità. Ma i vantaggi sarebbero anche di natura economica. Aumenta infatti il consumo di integratori e se in Europa la spesa media pro capite annuale per acquisti di integratori alimentari, di cui i probiotici costituiscono la parte più rilevante, è di 27 euro, in Italia si attesta invece a 41 euro pro capite. Ingente il giro di affari correlato ai probiotici: si calcola che nel 2016 si spenderanno nel mondo 42 miliardi di dollari. Un uso più 'mirato' dei probiotici, rilevano gli esperti, significherebbe dunque anche un risparmio per i cittadini. Dallo studio «emergono due evidenze molto importanti, soprattutto per i pediatri - afferma Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche dell'Ospedale -. In primis che per avere un fegato sano bisogna avere un intestino sano, popolato cioè da batteri 'amici'. La seconda evidenza è la necessità di una più scientifica e aggiornata prescrizione dei probiotici per i bambini». Da questo lavoro infatti, sottolinea, «si conferma l'importanza strategica del ruolo dei probiotici nell'obesità e nel fegato grasso, ma anche e soprattutto la necessità di nuove associazioni e formulazioni di batteri per combattere tali patologie». Parallelamente però, conclude lo specialista, «si afferma l'inutilità dell'uso indiscriminato delle formulazioni esistenti».