ROMA. Non va su Internet, ha bandito i social network che dice di non aver mai utilizzato, perchè mette al primo posto 'il significato delle parole', la memoria che rischiamo di perdere, e soprattutto, sogna una televisione in generale «più veloce, al passo con i tempi: un tema - spiega - che affronto spesso con i miei studenti all'università, loro stessi me lo fanno notare, non si possono più fare show monstre di 3 ore consecutive, il pubblico perde il ritmo della narrazione».
Paolo Bonolis si racconta, all'indomani del ritorno del programma Ciao Darwin (dopo 6 anni di stop).
La settima edizione è partita venerdì sera in prima serata di Canale 5. La prima puntata dello show condotto da Bonolis con Luca Laurenti ha raccolto 5.403 mila telespettatori per uno share del 25.31%.
Bonolis ha deciso di resuscitare Ciao Darwin che 6 anni fa aveva sepolto perchè?
«Il pubblico lo richiedeva da anni. Abbiamo aspettato il momento giusto. In sei anni le persone hanno subito una profonda trasformazione, anche se in parte impercettibile, ma graduale e significativa. Basta guardare il web e i social network che sono lo specchio del paese, io non li frequento ma c'è chi mi segnala quello che ogni giorno viene postato. Pronti a farsi selfie in ogni situazione: l'ossessione di apparire, postano anche quello che mangiano, dove vanno in vacanza, quello che guardano in televisione, se hanno litigato con i figli, il marito o incontrato qualcuno».
«Ciao Darwin soprattutto è uno show di intrattenimento, e credo che ogni tanto un po' di leggerezza ci vuole. Siamo bombardati dalla mattina alla sera dalla negatività, e poi ci prediamo tutti troppo sul serio. Bisogna ridere di noi stessi, senza cattiveria. Sono tornate le categorie contrapposte, con 50 concorrenti ciascuna, capitanate da due capisquadra famosi. Qualche novità l'avete introdotta però: Madre Natura cambia ogni settimana e forse comparirà un Padre Natura in una puntata quella delle donne giovani contro quelle meno giovani che saranno agguerritissime. Oggi vediamo donne che non accettano la loro età che vogliono sembrare le loro figlie, lo stesso vale per uomini di 50, 60 anni che pretendono di vestirsi come dei ventenni o andare a fare i fessi nei locali, francamente li trovo patetici. La giuria è composta dalle 200 persone del pubblico in studio. La novità è nella grammatica comica mia e di Luca Laurenti».
Quali altre categorie ci saranno? Una reali vs virtuali: «Questo è stato definito un programma antropologico ecco in questi anni, le persone sono profondamente cambiate, tra queste vanno annoverate quelle che vivono una vita virtuale, ovvero vivono solo su internet, attraverso i telefonini, mandando messaggi o sui social network. Pensi che io non ho neanche una mail».
E come fa a comunicare con i suoi collaboratori con sua moglie, con i suoi figli:
«Telefono! Uso le parole, scusi ma prima come si faceva?».
«La cosa buffa è che io non uso i social ma nel corso della prima puntata secondo quanto mi è stato riferito L'hashtag ufficiale è entrato nei TT Mondiali, arrivando al secondo posto della classifica». Tra gli hashtag più utilizzati, anche altri temi riguardanti il programma: #siamotuttimatti, #ciaodarwin7, #paolobonolis, #madrenatura, #lucalaurenti e #teamdivano.
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