ROMA. C'è acqua sulla superficie del pianeta nano Cerere, anche se non si sa in quale stato, cioè se liquida, ghiacciata o mescolata a rocce e polveri: a scoprirla per la prima volta, all'interno del cratere Oxo, è stato il gruppo di ricercatori della missione Dawn della Nasa, grazie alle osservazioni condotte dallo spettrometro italiano Vir, fornito dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), sotto la guida scientifica dell'Inaf (Istituto nazionale di astrofisica). La notizia, fa sapere una nota congiunta Asi-Inaf, è stata data nel corso della quarantasettesima edizione della Lunar and Planetary Science Conference a The Woodlands, in Texas. «Vir ha osservato la presenza di acqua all'interno di Oxo, un cratere di recente formazione, con un diametro di circa 9 chilometri e situato nell'emisfero nord di Cerere», conferma Maria Cristina De Sanctis, dell'Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell'Inaf. Una scoperta che, secondo De Sanctis, «ribadisce l'importanza di Cerere nel contesto degli scenari di formazione del Sistema solare». Il gruppo di ricercatori di Dawn ha anche completato una mappa a colori migliorata della superficie di Cerere che mette in evidenza la diversità di materiale che la compone e il suo rapporto con la morfologia del pianeta nano. In più, grazie ai primi dati dello strumento Gamma Ray and Neutron Detector (GRaND), ha individuato concentrazioni di idrogeno maggiori in prossimità dei poli. Poichè l'idrogeno è il principale costituente dell'acqua, questa informazione rafforza lo scenario della presenza di ghiaccio d'acqua in prossimità della superficie nelle regioni polari di Cerere. I prossimi test dovranno confermarlo e dire che in stato si trova l'acqua, se cioè sotto forma di ghiaccio o liquida o mista a rocce.