ROMA. Sei bambini su 10 in Italia hanno difficoltà verbali e motorie, ma la logopedia può aiutarli a ritrovare l'autonomia.
In occasione della Giornata Europea della Logopedia, la Federazione Logopedisti Italiani (FLI) lancia l'iniziativa 'Parole in movimento' dedicata quest'anno alla disprassia, un disturbo causato dalla inefficienza di alcuni neuroni del cervello, i 'neuroni motori', nel trasmettere le giuste informazioni ai muscoli, rendendo così difficile anche azioni e gesti quotidiani e provocando un ritardo nelle tappe di sviluppo motorio o del linguaggio.
Per i piccoli con disprassia potrà dunque risultare difficile anche fischiare, saltellare, ridere e organizzare giochi. Per far conoscere questa malattia, dal 3 al 10 marzo gli esperti logopedisti saranno on-line dalle 10 alle 12, al numero 049.8647936, e risponderanno ai dubbi dei genitori. La disprassia, chiariscono i logopedisti, non ha però «niente a che vedere con un deficit delle facoltà intellettive e cognitive, sebbene i piccoli potranno subire ritardi nell'imparare gesti intenzionali abituali, come vestirsi, deambulare, muovere lo sguardo, emettere suoni e parole».
Ma se ad oggi non sono ancora totalmente chiare le cause di questo disturbo, certi sono invece i benefici derivabili da un percorso logopedico e programmi di riabilitazione ad hoc.
«È nell'infanzia - sottolinea la Presidente della FLI, Tiziana Rossetto - che si creano nuove connessioni nel sistema nervoso e il bambino apprende nuove abilità e competenze. Pertanto più è precoce il trattamento terapeutico, maggiori saranno le possibilità di miglioramento. Un percorso programmato con il logopedista può aiutare il bambino a coordinare i movimenti, a gestire le difficoltà della vita quotidiana che la disprassia gli può causare, a sviluppare la produzione della parola e delle abilità linguistiche generali, lavorando anche sulla sua autostima e sulla autonomia. Il tutto - conclude - a vantaggio di una migliore resa scolastica ed integrazione».
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