ROMA. Prima foto dell'asteroide di Natale. Si chiama 2003 SD220 passa oggi a 11 milioni di chilometri dalla Terra.
L'hanno immortalato i tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa ed è una vecchia conoscenza della Terra: tre anni fa aveva salutato il nostro pianeta dalla distanza di 28 milioni di chilometri e nel 2018 si avvicinerà ancora di più, a 2,7 milioni di chilometri. Oltre all'asteroide ci sarà anche la luna piena a rendere astronomicamente unico questo Natale. Non accadeva dal 1977 di avere la luna piena nel cielo di Natale: un evento raro che accadrà di nuovo solo nel 2034. È una lunga attesa, quindi, sottolinea la Nasa, non perdete l'occasione di guardare il cielo la notte di Natale.
Il passaggio avverrà in tutta sicurezza, sottolinea Paul Chodas, direttore del Centro per lo studio degli oggetti vicini alla Terra (Neo) della Nasa.
«È vero che sarà l'oggetto che più si avvicinerà alla Terra, oltre a Babbo Natale e alle sue renne» dice scherzando. Ma il passaggio, rassicura Chodas, «avverrà in tutta sicurezza a circa 28 volte la distanza tra la Terra e la Luna».
L'asteroide è stato fotografato con l'antenna del Deep Space Network di Goldstone, in California, tra il 17 dicembre e il 22 dicembre, quando era a circa 12 milioni di chilometri dalla Terra.
«Le immagini radar mostrano che l'asteroide ha una forma allungata e la sua lunghezza è di circa 1.100 metri», spiega Lance Benner di Jpl. «I dati acquisiti durante il passaggio - aggiunge - ci aiuteranno a programmare altre osservazioni radar durante il suo prossimo avvicinamento nel 2018». Poi bisognerà aspettare il 2070, quando l'asteroide passerà a circa 2,7 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Per chi guarderà il cielo questa notte, sottolinea John Keller, del Goddard Space Flight Center della Nasa, osservando la luna «vale la pena ricordare che è molto più di un vicino di casa celeste».
La storia geologica della Luna e della Terra, aggiunge «sono intimamente legate, al punto tale che la Terra sarebbe un pianeta completamente diverso senza la Luna».
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