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Troppo puntuali? I consigli per imparare... a rilassarsi

ROMA. Se essere ritardatari spesso può creare dei disagi a chi aspetta, anche essere troppo puntuali o a volte in anticipo a volte non giova.

"La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate", scrive Stefano Benni nel suo Achille piè veloce. Insomma, essere troppo puntuali può portare a dover aspettare da solo amici, colleghi o parenti che nella maggior parte dei casi sono dei ritardatari cronici.

Ecco alcune regole dunque per "rilassarsi" e cercare di prendere tutto con maggiore filosofia.

1. Scegliere voi il luogo di incontro. Se un giorno fa freddo o c'è il sole, scegliere il luogo dell'incontro può permettere di aspettare l'altro senza il disagio di rimanere magari sotto la pioggia. Il luogo dell'appuntamento dovrebbe essere un caffè, o comunque un posto dove è possibile sfruttare i momenti di attesa facendo altro.

2. Ottimizzare il tempo a disposizione. Se si parte in anticipo, questo tempo si può sfruttare magari per finire il capitolo di un libro, leggere la posta, chiamare qualcuno al telefono.

3. Cambiare dolcemente le abitudini. Se il divario tra chi è sempre puntuale e il ritardatario è tanto, serve raggiungere un punto di equilibrio riducendo i margini di attesa. Magari uscendo di casa cinque minuti dopo del normale. Scegliere un modo specifico per ogni appuntamento, così da arrivare in tempo e non più in anticipo.

4. Non pensare troppo al percorso. Chi è sempre puntuale è spesso troppo ossessionato dal percorso da fare per raggiungere il luogo dell'appuntamento. Non lasciarsi prendere dall'ansia, chiedendosi sempre se i mezzi passano in ritardo o se c'è traffico.

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