ROMA. Nell'aspirina o in farmaci derivati potrebbe nascondersi la chiave contro molte gravi malattie degenerative: infatti l'acido salicilico, sostanza che si può ottenere anche dal metabolismo dell'aspirina, è risultato in grado di bloccare un enzima che gioca un ruolo importante in malattie neurodegenerative quali Alzheimer, Parkinson e corea di Huntington, l'enzima GAPDH.
Resa nota sulla rivista Plos One, è il risultato di una ricerca condotta presso la John Hopkins University a Baltimora.
Il principio attivo dell'aspirina è l'acido acetilsalicilico; l'acido salicilico è un composto affine ed è anche una molecola presente in molte piante, inoltre si può produrre sinteticamente in laboratorio. Gli esperti americani hanno dimostrato che l'acido salicilico può bloccare l'azione deleteria dell'enzima GAPDH che, in condizioni di stress ossidativo (presenza di radicali liberi), penetra nel nucleo delle cellule e le danneggia fino ad ucciderle.
Secondo gli esperti l'azione di questo enzima gioca un ruolo importante nella neurodegenerazione e non a caso un farmaco oggi in uso contri il Parkinson, il deprenyl, agisce proprio su GAPDH.
Gli scienziati Usa hanno anche dimostrato che vari salicilati estratti dalla liquirizia o prodotti artificialmente in laboratorio esercitano su GAPDH un'azione ancora più potente dell'acido salicidico. Una volta chiarito meglio in che modo l'acido salicidico e i suoi derivati agiscono su GAPDH, si potrà puntare allo sviluppo di nuovi potenti farmaci per malattie neurodegenerative.
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