Giovedì 19 Dicembre 2024

Il burro fa bene alla salute, l'esperto: "E' alla base della dieta mediterranea"

ROMA. "Il burro è a buon diritto un elemento fondamentale della dieta mediterranea, e, come pure i formaggi, fa parte del capitale nutrizionale e gastronomico del nostro Paese". Parola di Pierluigi Rossi, medico specialista in Scienza dell'Alimentazione, intervenuto al Festival del Burro svoltosi a Thiene (Vicenza). "Per conoscere a fondo il valore nutrizionale del burro - aggiunge Rossi - occorre conoscere il suo significato alimentare: ottenuto dal latte bovino, porta nel nome la sua origine mediterranea, deriva dal greco antico βουτυρος: formaggio bovino. Il focus nutrizionale del burro sta proprio nel complesso molecolare lipidico, cioè in quella parte che in passato era invece demonizzata. È una formula naturale utile per la crescita e integrità delle cellule dell'intero organismo, è un alimento naturale composto da centinaia di molecole, con un valore superiore ai suoi singoli componenti nutrizionali" "Per esempio - prosegue Rossi -, è uno dei pochi alimenti a contenere la vitamina D, oggi definita un ormone, che agisce sull'integrità delle ossa e ha un ruolo cruciale nel sistema immunitario". "Mangiare il burro pensando solo al colesterolo è una scelta alimentare errata - aggiunge Rossi - e non corretta scientificamente. Una porzione di burro, 10 grammi, contiene 24 milligrammi di colesterolo, pari all' 8% della dose giornaliera, consigliata di colesterolo alimentare che è pari a 300 mg. Il colesterolo è la molecola che il sole trasforma sulla cute in vitamina D, regina delle ossa e del sistema immunitario. L'organismo umano a ogni età ha bisogno di colesterolo e, se non lo si introduce con la alimentazione, le cellule lo producono da sé. Cioè abbiamo il colesterolo esogeno, introdotto con l'alimentazione e non deve superare la dose di 300 mg. al giorno, e il colesterolo endogeno che il fegato e la cute soprattutto producono: circa 2 grammi al giorno". "Non introdurre con gli alimenti il colesterolo - conclude Rossi - stimola il fegato a produrne di più al fine di assicurare una sana e vitale risposta alla domanda "personale" che ogni organismo ha di colesterolo per trasformarlo in ormoni steroidei, estrogeni, progesterone, testosterone, cortisolo, essenziali per funzionalità e integrità dell'intero corpo".

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