ROMA. Auto di proprietà addio. La nuova moda, diffusa soprattutto tra i giovani neopatentati e amanti delle nuove tecnologie e di internet, è l'auto condivisa, un modo economico di spostarsi, strizzando un occhio all'ambiente. Lo rivela l'indagine web #vieniviaconme, condotta dall'agenzia di comunicazione Fleed Digital Consulting, e presentata da Digiconsum, associazione di promozione sociale, presso la biblioteca della Camera dei Deputati. La ricerca, che si basa sul monitoraggio di un panel di oltre 100mila fonti web in lingua italiana, ha consentito di rilevare in 8 mesi, da gennaio ad agosto 2015, oltre 106 mila conversazioni sensibili tra social network e articoli pubblicati su testate web e blog. Otto le aziende monitorate: Uber, Car2Go, Letzgo, Twist, Blablacar, enjoy, MyTaxi e Share'NGo. L'analisi ha permesso di rilevare come car pooling e car sharing siano temi decisamente molto discussi su internet: sono oltre 2.500 le fonti web che nel periodo preso in considerazione hanno trattato il tema. A fare la parte del leone sono i social network ed in particolare Twitter, in assoluto il canale più utilizzato con oltre 89mila tweet rilevati per mezzo miliardo di potenziali visualizzazioni. In quest'ottica a far discutere gli internauti italiani è stato il caso Uber,Pop, soprattutto in seguito alla sentenza del tribunale di Milano che ha bloccato il servizio in tutta Italia. Nota dolente, secondo gli utenti, riguarda il vuoto normativo che gravita attorno a questo settore. Tra le richieste formulate alle Istituzioni, la necessità di completare l'offerta dei servizi, oggi polarizzata al Nord-Centro ed esclusivamente nei 'poli cittadini', a differenza del Sud e delle periferie.