Giovedì 21 Novembre 2024

Non solo il diabete, l'insulina regola anche "l'ormone del piacere"

MILANO. Scoperta l'insospettabile 'doppia vita' dell'insulina: l'ormone che regola i livelli di zuccheri nel sangue, generando il senso di sazietà dopo mangiato, è in realtà capace anche di aumentare la produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che 'accende le centraline del piacere nel cervello. È quanto dimostra uno studio dell'Università di New York pubblicato su Nature Communications. I suoi risultati aprono nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi che guidano la scelta dei cibi favorendo sovrappeso e obesità. «Il nostro studio rivela un ruolo completamente nuovo per l'insulina come parte del sistema di ricompensa nel cervello», spiega la neuroscienziata Margaret Rice. Gli esperimenti sui topi hanno infatti dimostrato che il picco di insulina che si verifica dopo il pasto è in grado di determinare un aumento consistente della dopamina (dal 20 al 55% in più) nella regione del cervello che regola la risposta dell'organismo al meccanismo di ricompensa, il cosiddetto corpo striato. Il legame tra insulina e dopamina è risultato particolarmente evidente nei topi tenuti a 'dietà, con un regime alimentare a basso contenuto di calorie: questi sono infatti 10 volte più sensibili ai picchi di insulina, e reagiscono anche alle minime variazioni con un abbondante produzione di dopamina. I dati, sottolinea Rice, «indicano che nei roditori, e presumibilmente anche nell'uomo, la scelta di consumare cibi ricchi di carboidrati o a basso contenuti di grassi che alzano l'insulina è in realtà finalizzata ad aumentare il rilascio di dopamina». Questa scoperta è molto importante, perchè l'insulina che si mantiene troppo alta nel tempo e la conseguente ridotta sensibilità del cervello alla sua azione sono due condizioni strettamente legate all'insorgenza di obesità e diabete di tipo 2. I ricercatori intendono ora proseguire i loro studi per scoprire se la riduzione della sensibilità all'insulina causata dall'obesità possa essere in qualche modo corretta o prevenuta.

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