ROMA. Basta con il fit slim, nel 2016 la giacca maschile tornerà ad essere più morbida, «accostata al corpo» in una lunghezza che coprirà i fianchi, rilanciando quindi il tipico blazer tre bottoni o il doppiopetto. Anche i pantaloni troppo asciutti e scomodi per il movimento cederanno il passo a nuovi volumi, contenuti ma meno estremi. Il colore di punta per i tessuti tinta unita sarà il Blue Royal e tra le fantasie si tornerà a disegni classici come il gessato e il Principe di Galles. Infine, dopo qualche stagione di total white, la camicia tornerà ai rigati.
È questo il nuovo gentleman disegnato dall'atelier Panetta, fondato dal Maestro sarto Vito Panetta nel 1949, che questa sera sfilerà a Roma, in un grande albergo di Via Veneto, con le sue nuove proposte di alta sartoria maschile su misura.
«Da noi la parola d'ordine è tailoring - spiega l'avvocato Rocco Panetta, nipote del fondatore - da questo concetto si è fatto il punto sullo stile del nuovo businessman, ovvero dei capi base del guardaroba dell'uomo che lavora».
Si parte dal colore. Come accade per le donne, anche gli uomini sono ossessionati dal sapere quale sarà il colore di moda della nuova stagione. «Il 2016 è all'insegna del Blue Royal perchè secondo noi è una tonalità che veste tutte le taglie e altezze e si adatta sia a mise eleganti e sportive - spiega Panetta -. A differenza del color cammello, sempre presente ma più adatto agli uomini alti, il Blue Royal è un colore perfetto per tutti».
Per quanto riguarda il fit del vestito maschile, da anni molto attillato, o slim, «La giacca di un uomo dovrebbe semplicemente seguire il corpo - sostiene Panetta - . I tagli troppo asciutti possono risultare scomodi, perchè l'uomo nella giacca ha bisogno di mettere tutto, dal cellulare agli occhiali da sole e non bisogna vederli esternamente. Sempre riguardo la giacca la tendenza è il tre bottoni meglio se in Principe di Galles». Anche i pantaloni dai tagli sempre più fascianti sono out: «i pantaloni ideali dovrebbe sempre accompagnare la gamba, mai aderire, nè tantomeno lasciare troppo spazio nel movimento.
C'è poco da fare, ci vuole un po' di passerella per valutare la larghezza giusta, e a proposito del risvolto, tanto di moda in questo momento - Rocco precisa - che sia di 4 cm, altrimenti per non sbagliare si usa il taglio all'inglese quindi dritto».
Sulle camicie gli uomini amano sbizzarrirsi e le fantasie a righe sono sempre un must, perfette sia con il blazer sia con il doppio petto e abbinabili con tutte le cravatte. «Ma basta con il colletto alla francese o all'italiana perchè non c'è nessuna cravatta che va bene. Meglio un colletto italiano con rivoltino corto che dà un appeal più moderno. Per quanto riguarda i polsini sono molto di moda quelli ad angolo retto».
Infine le cravatte. «Quelle sottili 4 cm sono più adatte ai giovani; 8 cm che è la larghezza attuale. Attenzione al nodo delle cravatte che non devono mai essere troppo lunghe. Infine, Lasciamo perdere il nodo Onassis, in sostanza senza giro. Mai imitare i segni distinti di altri uomini noti - ammonisce Panetta - piuttosto prenderli come esempio di stile. Con le cifre ad esempio, andrebbero posizionate solo sulla camicia e non su polsini e colletti. Si può invece giocare con caratteri e colori».
L'atelier Panetta propone una limited edition di cravatte ispirate dagli imperatori romani e leggende, con la linea «Imperium», creata da Christian Correnti. Infine, tornano i papillon su misura e le pochette.
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