ROMA. Contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali è indispensabile per evitare un collasso catastrofico dei ghiacci antartici, che porterebbe il livello del mare a salire fino a 3 metri entro i prossimi tre secoli e fino a 9 metri entro i prossimi tre millenni. L'allarme arriva da un team internazionale di ricercatori, secondo cui l'aumento delle temperature farebbe sciogliere le piattaforme di ghiaccio galleggianti che circondano e proteggono la calotta antartica, innescando un processo irreversibile.
Stando allo studio, pubblicato sulla rivista Nature, se non si interviene subito con un taglio netto delle emissioni, l'Antartide potrebbe contribuire all'innalzamento del livello del mare per 40 centimetri già alla fine di questo secolo. Tuttavia, contenendo l'aumento delle temperature entro i 2 gradi, il collasso delle piattaforme di ghiaccio si stabilizzerebbe e l'Antartide farebbe salire il livello degli oceani di 'soli' 23 centimetri da qui al 2300. Per ottenere questo risultato, spiegano gli esperti, il Pianeta dovrebbe raggiungere il punto massimo delle emissioni di CO2 nel 2020 e poi calare progressivamente fino ad arrivare a zero emissioni nel 2100.
Gli studiosi hanno simulato le conseguenze sull'Antartide in diversi scenari, da una riduzione consistente della CO2 fino a uno scenario in cui non si pongono in atto misure volte a mitigare il cambiamento climatico. Con un aumento delle temperature superiore ai 2 gradi, avvertono, l'Antartide farà salire i mari tra 60 centimetri e 3 metri nel 2300, e il processo andrà avanti per millenni arrivando a un innalzamento fino a 9 metri nell'anno 5 mila.
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