ROMA. 'Bye bye' Miami e New Orleans, il loro futuro è ormai segnato: finiranno sott'acqua. A dirlo è uno studio pubblicato su Pnas, che sottolinea come queste due città siano destinate a scomparire per l'innalzamento dei mari, qualunque sia l'impegno di oggi o del futuro per fermare il riscaldamento globale. Lo studio ha analizzato l'impatto che nel tempo avrà il livello dei mari sulle città Usa, se le emissioni di CO2 continueranno al ritmo attuale o subiranno un netto cambio di rotta, raggiungendo il picco entro il 2020. «Nella nostra analisi, molte città hanno un futuro che dipende dalle nostre scelte sul carbonio, ma alcune appaiono già perse», ha detto Benjamin Strauss, ricercatore di Climate Central e autore principale dello studio. Secondo i ricercatori, 414 città o cittadine Usa rischiano il punto di non ritorno. Milioni di americani vivono invece in luoghi dove ormai è troppo tardi per fermare la minaccia dei mari che salgono. E la città che sembra più compromessa è proprio New Orleans. «Anche sotto lo scenario migliore di emissioni di CO2 - ha detto Strauss - il 98% della terra abitata di New Orleans sarà sotto i futuri livelli del mare». Anche New York è in pericolo: secondo gli studiosi, sotto lo scenario peggiore, rischia di avere un destino segnato nel 2085. Ma se per alcune città è ormai troppo tardi, un cambiamento radicale nelle emissioni di CO2 può ancora salvare altre città costiere. Secondo gli studiosi, con un netto cambio di rotta 14 città con oltre 100 mila abitanti potrebbero evitare di finire in una strada senza ritorno in questo secolo. Secondo gli studiosi, la Florida è lo stato con il maggior numero di città a rischio per l'innalzamento del mare, seguita da California, Louisiana e New York.