ROMA. La polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi Occidentali. In Italia si verificano oltre 200 mila casi di polmonite con 10 mila morti all'anno.
Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2012 si sono verificati 9.241 decessi per polmonite, la maggior parte sono persone con più di 65 anni. Per capire la portata del fenomeno, nello stesso anno ci sono stati in Italia 3.911 decessi per incidenti stradali.
L'unica vera arma a disposizione per far calare questi numeri - spiegano i medici - è il vaccino: «Le buone abitudini
di igiene quotidiana sono sempre utili ma la vaccinazione è l'unico strumento di prevenzione primaria che abbiamo oggi per evitare l'infezione da pneumococco e prevenire lo sviluppo delle malattie e delle complicanze che questo batterio può portare», commenta Michele Conversano, Past President della Società Italiana di Igiene. Nonostante il rischio cui sono soggetti gli anziani di contrarre il virus, sono quelli con le più basse percentuali di intenzione a vaccinarsi.
«Mentre siamo riusciti a raggiungere coperture vaccinali per l'infanzia molto alte in quasi tutte le regioni, nell'adulto e nell'anziano, al di là della vaccinazione antinfluenzale che pure è importante, non si raggiungono ancora le coperture adeguate - aggiunge Conversano - È importante che ci sia un aumento di consapevolezza del rischio della polmonite soprattutto nella popolazione adulta e anziana».
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