ROMA. Ogni cervello ha un'impronta che lo contraddistingue, proprio come accade nel caso delle impronte digitali. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, arriva dall'università americana di Yale.
Il risultato suggerisce uno scenario simile a quello di Cerebro, la macchina che nella serie degli X-Men della Marvel permette di riconoscere fra milioni i cervelli dei mutanti. La ricerca di Yale non ha però nulla a che vedere con la fantascienza nè con i mutanti: si basa sulla ricostruzione della complicatissima rete delle connessioni tra le cellule nervose, chiamata «connettoma».
Secondo i ricercatori, coordinati da Emily Finn, una delle possibili applicazioni potrebbe essere la messa a punto sia di interventi clinici su misura, ma in futuro anche di programmi di istruzione personalizzati.
Individuare le impronte digitali del cervello è stato possibile grazie ai dati relativi a 126 individui coinvolti nel Progetto Connettoma Umano. Su questa base i ricercatori hanno dimostrato che per identificare con sicurezza 'l'identità' di un cervello sono necessarie poche immagini dell'attività cerebrale, ottenute sia a riposo sia durante l'esecuzione di esercizi di tipo diverso, da quelli linguistici a quelli di memorizzazione.
Oltre a distinguere un cervello da un altro, la ricerca indica che la stessa rete di connessioni permette di saperne di più sulla capacità di un individuo di pensare in modo logico e di risolvere problemi nell'ambito di situazioni nuove.
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