Lunedì 23 Dicembre 2024

Due ore a notte e "siesta" dopo pranzo: ecco come riposare meglio

ROMA. Quando si parla di sonno, sarebbe bene puntare alla qualità invece che alla qualità. Ecco che il mito delle otto ore per notte inizia a vacillare. Molti studi stanno dirigendo la loro attenzione verso delle alternative al sonno tutta la notte. In pratica il riposo notturno andrebbe dilazionato nel corso dell'intera giornata attraverso la tecnica del sonno bifasico. Il riposo notturno va dunque diviso in due facendo diventare una regola di vita la "siesta" post pranzo. Durata mezz'ora. Il sonno può comunque essere diviso ancora di più, diventando anche polifasico. Oltre alla "siesta" del pomeriggio, si spezzerà anche il sonno notturno, dormendo solo due ore per notte ossia solo durante la fase REM. Brevi dormite dunque sia la notte che il giorno per una resa migliore al lavoro, e nelle tante altre attività quotidiane. Anche alcuni vip come Madonna o Donald Trump si dicono sostenitori di questo sonno "spezzettato". Secondo quanto raccontato in un libro di Roger Ekirch, prima dell'Ottocento si era soliti andare a letto due ore dopo il tramonto per poi svegliarsi durante la notte per fumare, chiacchierare, recitare una preghiera, fare sesso prima di riaddormentarsi. Alcuni esperti però, dal canto loro, sconsigliano di lavorare durante la notte. Tuttavia, Kathryn Pinkman, terapista del sonno presso la Clinica Insomnia a Nottingham, sostiene che anche dormire otto ore di fila può causare dello stress. "Sono preferibili sei ore di sonno continuo a otto ore di sonno interrotto. Ognuno deve trovare da sé la quantità di sonno di cui ha bisogno per stare bene - dice -. Quel che conta non è la quantità, ma la qualità".

leggi l'articolo completo