Lunedì 23 Dicembre 2024

Per sport o evento romantico: in Italia tutti pazzi per la mongolfiera

AOSTA. C'è chi attraversa le Alpi inseguendo un record e c'è chi, semplicemente, brinda in quota con la sua dolce metà: cresce in Italia la pratica del volo in mongolfiera, attività sportiva e, insieme, esperienza romantica sulle orme di Jules Verne. Uno sport estremo, una moda in espansione e anche un business fatto di raduni, voli a pagamento e imprese leggendarie. Su questo puntano le cinque compagnie aeree autorizzate dall'Enac e concentrate nel Nord e nel Centro Italia. I 'top gun' del volo dolce non sono comunque molti: solo un'ottantina di persone ha il brevetto, conquistato dopo un selettivo esame teorico e pratico. E tra loro una ristretta èlite ha l'abilitazione per trasportare altri passeggeri, anche con palloni record in grado di sollevare 20 persone. «C'è sempre più interesse per questa esperienza - spiega Nello Charbonnier, pilota valdostano, pluricampione italiano e imprenditore nel settore - è un volo che affascina tutti quanti, sei in un cestino di vimini con una vista magnifica a 360 gradi». Gli appuntamenti e le opportunità di fare il battesimo del volo con meno di 100 euro si sono moltiplicati negli ultimi anni. I 20 raduni in calendario crescono di anno in anno: il Ferrara Balloons Festival è diventato un gigantesco evento turistico che richiama centinaia di migliaia di persone. «In Italia si vola sempre, senza interruzioni stagionali - aggiunge Charbonnier, patron anche di un raduno internazionale intorno al Monte Bianco che si svolge a febbraio - sulle Alpi i periodi migliori sono in autunno e in inverno quando le condizioni meteorologiche sono più stabili, siamo avvantaggiati rispetto ad altre zone d'Europa dove le finestre per prendere quota durano solo qualche mese». Il segreto della mongolfiera è la sua semplicità, rimasta praticamente intatta dalla fine del settecento quando i fratelli Montgolfier fecero alzare in cielo il primo aerostato. «Rimane lo sport dell'aria più sicuro che ci sia perchè tecnologicamente è il più semplice», assicura ancora Charbonnier. «Un pallone con aria calda che sale e che scende e un bruciatore - aggiunge - questo è tutto quello che serve per volare».

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