ROMA. Una macchina capace di lavare il sangue in modo selettivo eliminando gli anticorpi che provocano l'allergia ha salvato Michele, un bambino di sette anni. È successo a Roma all'ospedale Bambino Gesù ed è il primo caso al mondo. Aveva rischiato la vita più volte a causa della grave forma allergica che ha limitato la sua infanzia, costretto a stare attento a tutti i cibi come latte, uova, nocciole, pesce e frutta che popolano la tavola di ogni piccolo della sua età.
Un veleno per il piccolo che fino allo scorso anno non aveva potuto condurre una vita come tutti i suoi coetanei. Una sorta di controllato a vista all'asilo, a casa, nei momenti di svago, per il rischio di entrare in contatto con qualcuno dei suoi nemici.
La sua allergia multipla era così grave, il livello di immunoglobuline E nel sangue (IgE, anticorpi responsabili delle allergie) talmente elevato, tale da non poter assumere neanche il farmaco specifico che tiene sotto controllo la malattia, a causa degli effetti collaterali che si manifestano quando somministrato al di sopra di una determinata soglia di IgE.
Dopo tanti tentativi di migliorare la sua condizione, Michele è arrivato all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove un team multidisciplinare ha eseguito una serie di test ed esami.
Escluse le soluzioni terapeutiche come la desensibilizzazione specifica ai singoli allergeni o la terapia farmacologica, il piccolo paziente è stato sottoposto a un trattamento innovativo che gli ha restituito una vita normale. Il piccolo non è guarito del tutto dall'allergia che ora viene tenuta sotto controllo con i farmaci, restituendogli una vita normale. Si tratta del primo caso al mondo di 'lavaggio selettivo' del sangue effettuato su un paziente pediatrico iperallergico.
Chiamato tecnicamente «immunoadsorbimentoIgE», il procedimento viene effettuato con un macchinario in grado di eliminare dal sangue solo gli anticorpi che scatenano le allergie.
È una procedura di separazione del sangue in globuli rossi e plasma che viene utilizzata comunemente nei pazienti che seguono terapie antirigetto dopo un trapianto o quando sono affetti da malattie autoimmuni gravi. Consiste nel creare una circolazione extracorporea attraverso una macchina che depura il sangue da
tutti i tipi di anticorpi nocivi.
L'allergia alimentare colpisce mediamente l'1,5% della popolazione generale. La prevalenza è più elevata nei primi anni di vita - ne soffre il 2-3% dei bambini entro i primi 24 mesi - mentre tende a diminuire con l'età. In Italia si stima che oltre 250 mila bambini e ragazzi sotto i 18 anni abbiano una allergia a qualche alimento.
«Il vantaggio del nuovo macchinario - spiega Stefano Ceccarelli, responsabile del Servizio di Aferesi del Bambino Gesù - consente di eliminare dal sangue uno specifico tipo di anticorpi, in questo caso le IgE, mantenendo tutte quelle sostanze che verrebbero invece tolte dal circolo sanguigno con la plasmaferesi generica tradizionale. Inoltre, grazie al ridotto volume di sangue che finisce in circolazione extracorporea (80 ml), è adatto anche per i pazienti di basso peso, quindi per i bambini».
«Questa procedura apre nuove strade alla cura delle allergie ed è indicata per i bambini affetti da tutte le forme più gravi della malattia allergica, anafilassi, dermatite atopica e asma grave che non possono assumere il farmaco specifico» sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù.
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