PALERMO. Dalle proprietà curative, cosmetiche e nutrizionali, di oli in Sicilia ce ne sono in grande quantità. La coltivazione dell'olio extra vergine di oliva interessa quasi la totalità del territorio siculo. Le denominazioni d’origine riconosciute a questo tipo di olio sono la DOP “Monti Iblei”, la DOP “Valli Trapanesi”, la DOP “Val di Mazara, la DOP “Monte Etna”, la DOP “Valle del Belice” la DOP “Valdemone” La DOP “Monti Iblei”. La coltivazione in questa zona ha origini molto antiche. Leggenda vuole che sia stato l’ateniese Aristeo ad introdurre i primi rudimenti sulla tecnica di estrarre olio dai frutti dell’olivo. La zona di produzione si estende sui Monti Iblei ossia sugli altipiani compresi tra il Siracusano, il Ragusano e il Catanese. La DOP “Valli Trapanesi”. A partire dal quarto secolo avanti Cristo, in questa zona le olive più grosse venivano trattate con sale e morchia. La zona di produzione è estesa seimila ettari circa. La DOP “Val di Mazara”. La denominazione fa riferimento alle province di epoca normanna. A testimoniare le antiche origini, i ritrovamenti nei paramenti sepolcrali d’età Sicana. La zona di produzione si estende per 35 mila ettari. La DOP “Monte Etna”. La coltura in questa zona fu introdotta a partire dal primo millennio avanti Cristo. Le caratteristiche orografiche e la natura dei suoli dell’area di produzione sono caratterizzate da ciò che resta dall’attività vulcanica. La superficie complessiva della denominazione è di circa 7 mila ettari. La DOP “Valle del Belice”. A testimoniare la diffusione dell'olivo, e la produzione di olio, sono alcune antiche macine in pietra rinvenute a Selinunte. L’area di produzione comprende i territori di Castelvetrano, Campobello di Mazara, Partanna, Salaparuta, Santa Ninfa e Poggioreale. La DOP “Valdemone”. L’olivicoltura si diffuse qui già alla fine del ’400. L’area di produzione estesa 35 mila ettari circa, e comprende tutto il Messinese.