ROMA. Scoperte nel cervello le cellule del 'dove' e del 'quando': sono fondamentali per dare le coordinate spazio temporali ai ricordi. Aiutano a spiegare per esempio perché quando dimentichiamo qualcosa la ritroviamo più facilmente tornando sui nostri passi. Le ha identificate nei topi il gruppo di ricerca coordinato da Chen Sun e Takashi Kitamur, del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Pubblicata nella rivista Neuron, la scoperta può aiutare a migliorare la diagnosi precoce di malattie che colpiscono la memoria, come l'Alzheimer. Queste cellule nervose fanno parte di un circuito che collega l'ippocampo e una regione della corteccia chiamata entorinale. I ricercatori hanno anche identificato due popolazioni di neuroni nella corteccia entorinale che trasmettono queste informazioni, chiamate cellule 'oceano' e cellule 'isola'. Questa regione è una delle prime della corteccia ad essere colpite dalla malattia di Alzheimer. ''La perdita di neuroni di questa regione avviene già nelle prime fasi della malattia di Alzheimer'' spiega Kitamura. ''Comprendere come le cellule 'oceano' e 'isola' contribuiscono a formare la memoria - sottolinea - può aiutare a sviluppare marcatori per migliorare la diagnosi precoce di questa malattia''. In precedenza i ricercatori avevano scoperto che le cellule 'isola', che formano piccoli gruppi circondate da cellule 'oceano', sono necessarie per collegare due eventi che si verificano in rapida successione. Adesso hanno scoperto che le cellule oceano contribuiscono a ricordare il luogo in cui è avvenuto un evento. ''Le cellule oceano sono importanti per ricordare il contesto in cui si è verificato qualcosa'', dice Sun. ''Quando si è in biblioteca, quando si attraversa la strada, quando si è in metropolitana - prosegue- si hanno diversi ricordi associati con ciascuno di questi ambienti''.