Domenica 22 Dicembre 2024

Miss Italia 2015, le due bellezze siciliane riusciranno stasera a fare poker?

Sono «luci dell'est», se Lucio Battisti non se la prende più di tanto. Vengono infatti da Catania le reginette siciliane che sono state capaci di superare ogni selezione, di rispondere a ogni giurato fino a convincerlo che sì, erano loro le più belle (e brave e intelligenti, altrimenti Patrizia Mirigliani s'incupisce). Sono Lorena Grisafi e Chiara Giuffrida ad avere l'arduo (ma non impossibile) compito di diventare la quarta Miss Italia siciliana di fila. Lorena ha 18 anni, è nata a Catania «ma i miei genitori sono originari della provincia di Agrigento, di Menfi», precisa lei, perché quella, dopo le elezioni di Giusy Buscemi e Clarissa Marchese, è diventata la zona per antonomasia baciata dalla bellezza. Continua a raccontarsi: «Il 4 settembre scorso avrei dovuto partecipare ai test per fisioterapista, ma ero qui. Vuol dire che posticiperò di un anno». La mamma di Lorena, Giovanna, e il papà, Vito, insegnano, e poi c'è il fratello di 27 anni, Gianvito: «E una sorella, Michela, che in realtà non è mia sorella, è la ragazza di Gianvito, ma è come se lo fosse». Il suo, di ragazzo, si chiama Simone. «Ho conosciuto una ragazza che l'anno scorso aveva partecipato alle selezioni del concorso, mi ha suggerito di iscrivermi: per lei è stata un'esperienza fondamentale, la sua vita è cambiata. Ed eccomi qua, in questo bellissimo manicomio. No, non mi sono affatto pentita, nonostante i ritmi frenetici, nonostante non abbia vinto alcuna fascia, ma le emozioni di quei minuti davanti alla giuria non si possono descrivere. Certo qualche domanda stupida ce l'hanno pure fatta... Adesso la stanchezza si fa sentire, a volte qualcuna ha delle reazioni eccessive, ma tutto sommato ho il mio gruppetto, assieme a Chiara, e resistiamo». Portafortuna? «Nessuno, il mio braccialetto lo tengo in hotel, non ci permettono di indossare nulla». Lorena vuol diventare attrice: «Spero che questa partecipazione mi avvicini a quel mondo, vorrei studiare recitazione». Nel frattempo ha studiato le Barbie: «Deriva da una bambola ariana, Mattel l'ha portata in America, durante la dittatura di Hitler, è il prototipo del modello ariano. È stata amata da artisti come Andy Warhol, e da pensatori come Kant». Tra Kant e Ken, in fondo, il passo è breve: «Barbie rappresenta l'indipendenza della donna, fa l'hostess, la fioraia, il medico. E Ken è un suo accessorio». Un pronostico: «Spero che vinca una siciliana».

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