MILANO. Per la prima volta in Italia a tavola si mangiano piatti a base di larve e insetti. Succede a Expo, nel padiglione del Belgio. Il Paese ha ospitato una conferenza stampa dedicata al tema dell'allevamento di insetti per il consumo umano e per i mangimi, al termine della quale gli invitati hanno potuto assaggiare pasta e patè a base di 'camole della farina'.
Il Belgio è l'unico Paese, insieme all'Olanda, ad aver normato l'allevamento degli insetti in Europa, scegliendone dieci specie commestibili. Camole, grilli, locuste, coleotteri, tutti scelti in funzione della facilità di allevamento e di reperibilità. E - è stato spiegato in conferenza stampa - anche la Svizzera avrà dal 2016 un suo regolamento.
A fine settembre l'Efsa (l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) pubblicherà la sua opinione in merito al consumo di insetti a scopi alimentari. Il documento che fungerà da base scientifica per realizzare leggi comunitarie a riguardo. «Siamo sicuri che il parere sarà favorevole - ha spiegato Andrea Mascaretti, presidente del Comitato scientifico della Società Umanitaria -. L'Italia è da anni in prima linea per l'introduzione degli insetti nella nostra dieta. Sono una delle soluzioni più valide per nutrire il pianeta nel futuro».
L'entomofagia è una pratica consolidata per 2 miliardi di persone, in più di 90 Paesi del mondo, dove si consumano 1.900 specie di insetti, soprattutto selvatici. Cina e Messico sono tra i Paesi che ne vanno più ghiotti, seguiti da quasi tutti quelli della fascia tropicale, e non solo. «In alcune zone del Pianeta il 30% delle proteine assunte viene dagli insetti», ha spiegato l'esperto della Fao, Paul Vantomme. Introdurli o meno nella propria dieta dipende unicamente da fattori culturali, da superare perchè «l'allevamento di insetti ha un impatto sulla Terra 10 volte inferiore a quello di carne - ha aggiunto Vantomme - grazie al fatto che non emettono metano, possono essere nutriti con prodotti di scarto e hanno un ciclo di vita breve».
«Il tema degli insetti commestibili deve essere una delle eredità di Expo - ha concluso Mascaretti, ricordando la presentazione del 'Libro bianco degli Insettì, tenutasi il 27 luglio scorso nel padiglione dell'Unione Europea, e la collaborazione con Fao, Belgio e Coop -. Ora bisogna agire, perchè se aspettiamo ancora a trovare soluzioni per le sfide alimentari del secolo, rischiamo che poi sia troppo tardi per fare qualcosa.
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