ROMA. Diverse migliaia di trichechi si stanno riversando sulle coste nord-occidentali dell'Alaska, mettendo a rischio la propria vita. Lo denuncia l'agenzia Usa per la gestione e conservazione della fauna selvatica, sottolineando che questo fenomeno ormai si ripete da almeno otto anni ed è conseguenza del cambiamento climatico.
I trichechi devono riposare tra una nuotata e l'altra e senza i lastroni di ghiaccio che si trovano in mare (che fungono anche da trampolino di lancio per cercare cibo e sui quali sostano i cuccioli) sono costretti a raggiungere la riva.
«Diverse migliaia» di esemplari, spiega una portavoce dello U.S. Fish and Wildlife Service, sono stati avvistati nel weekend vicino al villaggio di Point Lay. I ricercatori puntano il dito contro la penuria di lastroni di ghiaccio che deriva dal loro scioglimento per il riscaldamento globale.
I trichechi si «radunano» in massa sui due lati, statunitense e russo, del mare dei Ciukci (che divide il mare di Bering con il Mar Glaciale Artico) da almeno otto anni. Furono avvistati già nel 2007 e sono tornati anche nel 2009, nel 2011 e nel 2014, in almeno 35mila. Lo scorso anno l'ente americano per l'aviazione decise perfino di riprogrammare le rotte degli aerei per evitare che un passaggio troppo vicino dei velivoli potesse spaventare i trichechi: creare una situazione di panico potrebbe infatti provocare una fuga di massa, con il rischio che decine di esemplari siano calpestate a morte.
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