ROMA. Il fenomeno dello sbadiglio desta sempre più curiosità fra tutti coloro che si chiedono come mai ognuno di noi ne rimanga "vittima" quando siamo annoiati, quando abbiamo sonno, o dopo aver visto qualcun altro sbadigliare. Secondo alcune ricerche, pare che lo sbadiglio non c'entri molto con la noia. Sembra infatti essere un fenomeno molto più complesso e spiegabile essenzialmente in tre modi. Un articolo dell’Independent spiega diverse teorie sullo sbadiglio. Esistono ad esempio prove evidenti che già un feto, all’undicesima settimana di vita, possa già sbadigliare. Non può quindi essere valida la teoria secondo la quale si sbadiglia per noia. Non solo l'uomo, ma anche gli animali sbadigliano. Lo fanno ad esempio i ghepardi prima di andare a caccia oppure gli ippopotami per lanciare segnali di caccia minacciosi. Altri mammiferi sbadigliano, e per molti sembra essere un modo per migliorare l'efficienza fisica. Si sbadiglia ad esempio per aumentare la quantità di ossigeno nell'organismo, in caso di un eccesso di anidride carbonica nel sangue. C'è chi attribuisce lo sbadiglio più agli essere umani, o alla specie dei predatori. Si sbadiglia dunque per inviare più ossigeno al cervello, che così si attiva. Sbadigliare inoltre serve anche a regolare la temperatura. Infine, è stato provato: lo sbadiglio è contagioso anche se lo sia solo tra gli uomini secondo un recente studio del Duke Center for Human Genome Variation.