ROMA. Nessuno scrittore si augura mai di scrivere un libro che faccia addormentare, ma è proprio un libro del genere a essere in questi giorni ai primi posti nella classifica delle vendite di Amazon. The Rabbit Who Wants to Fall Asleep («Il coniglio che vuole addormentarsi»), come racconta La Stampa, è stato scritto da uno psicologo svedese dell’Università Jonkoping, Carl Johan Forssen Ehrlin, e sembra avere risolto una volta per tutte il principale problema di migliaia di genitori: come fare addormentare la sera i bambini in un tempo ragionevole.
L’idea - Il professor Ehrlin aveva già scritto numerosi trattati comportamentali, ma l’idea di un libro che facesse addormentare i bambini gli è venuta dopo un viaggio in auto con la madre che, sentendolo parlare, si era subito addormentata. Durante il viaggio, lo psicologo ha a lungo riflettuto su quello che aveva detto e su come lo aveva detto, e poiché è noto che fra le persone anziane e i bambini non c’è poi questa grande differenza, ha deciso di scrivere la storia del coniglio che voleva dormire.
Il libro ha solo una ventina di pagine ed è pieno di disegni, ma i bambini non devono leggerlo. Lo devono fare i genitori, istruiti da una paginetta che spiega che tono di voce avere e quando, o se leggere lentamente o più in fretta a seconda del punto della storia al quale si è arrivati. I protagonisti del libro sono il Coniglio, Zio Sbadiglio e Gufo Assonnato e gli stessi bambini ai quali viene narrata la storia. Ai genitori è raccomandato di sbadigliare leggendola, in modo da creare l’atmosfera giusta.
Il successo - In pochi giorni, il libro del professor Ehrlin è balzato al primo posto delle vendite ed è la prima volta che succede per un testo scritto nel CreateSpace System di Amazon, un programma nel quale ogni autore può pubblicare il suo libro da solo. Migliaia di messaggi, scritti da genitori riconoscenti, hanno intasato le caselle di posta dello psicologo. Una madre, che impiegava almeno due ore a fare addormentare il suo piccolo, ora assicura che il sonno arriva già a metà di pagina 2. Un’altra mamma, Victoria Blair, ha scritto di avere provato a usare il libro del coniglio anche con il proprio partner, che soffriva d’insonnia: arrivata a metà, lui si è addormentato come un bambino. Da vero scienziato, Ehrlin aveva sperimentato gli effetti del libro sul proprio figlio Leon. Ancora prima che nascesse, gli aveva fatto ascoltare una registrazione delle pagine con altoparlanti appoggiati al ventre di sua madre. Venuto al mondo sicuramente già un po’ assonnato, ora Leon si addormenta in un attimo appena sente l’inizio della registrazione. Il libro è stato tradotto in sette lingue, ma non sempre sembra funzionare come in inglese. Ne esiste anche una versione italiana, disponibile su Amazon, ma non tutti ne sono soddisfatti.
Certo non bisogna pensare che il libro funzioni di per sé: occorre creare l’atmosfera giusta, coinvolgere il bambino nella storia e farlo diventare protagonista delle avventure del coniglio che vuole dormire, usare il tono di voce appropriato e sbadigliare ripetutamente quando è il momento, visto che lo sbadiglio è contagioso. La lettura è l’equivalente di una seduta ipnotica, con le sue regole da seguire, senza cercare di migliorarle. E poi ci sono i vecchi consigli di sempre: stabilire una routine da ripetere tutte le sere alla stessa ora, creare nella camera un ambiente che favorisca il riposo, non essere troppo oppressivi e assillanti. Se niente funziona, ora c’è il libro del coniglio, il più noioso che sia mai stato scritto: molti bambini diventeranno adulti prima di sapere come va a finire.
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