Venerdì 22 Novembre 2024

Lo Zimbabwe revoca il divieto di caccia a leoni, leopardi ed elefanti

ROMA. Lo Zimbabwe ha revocato il divieto di caccia a leoni, leopardi ed elefanti imposto dieci giorni fa dopo l'ondata di indignazione dell'opinione pubblica seguita alla morte del leone protetto Cecil, ucciso dal dentista americano Walter Palmer. Lo riporta l'edizione online di NBC News. Il primo agosto le autorità del Paese africano avevano sospeso la caccia nell'area intorno al Parco nazionale di Hwange, dove Cecil viveva e dove dal '99 era monitorato con tanto di collare Gps dall'Università di Oxford. L'animale, icona di Hwange per la sua criniera nera, era stato attirato con un'esca da Palmer e dalle sue guide proprio fuori dal parco (all'interno non avrebbe potuto essere cacciato) per essere ferito con arco e freccia e poi ucciso dopo 40 ore di agonia. Ora il divieto, come spiegato alla NBC da Caroline Washaya-Moyo, portavoce dell'autorità per la gestione dei parchi dello Zimbabwe, è circoscritto solo all'area in cui Cecil è morto e in diversi altri terreni agricoli dove gli investigatori pensano che altri animali siano stati uccisi illegalmente. Tali restrizioni saranno riviste in seguito all'andamento del processo di Theo Brinkhorst, cacciatore professionista che ha guidato Palmer nella spedizione e al momento unico a comparire in tribunale (è libero su cauzione) con l'accusa di non aver impedito la caccia illegale. Palmer - che ha pagato 50mila dollari per uccidere un leone - in una lettera pubblica ha affermato di avere avuto piena fiducia nelle sue guide sulla legittimità dei permessi di caccia. Le autorità dello Zimbabwe ne hanno chiesto l'estradizione agli Usa.

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