ROMA. Il campo magnetico della Terra è di di 500 milioni di anni più antico di del previsto: si è formato 4 miliardi di anni fa e potrebbe quindi aver reso possibile 'in anticipo' l'esistenza della vita sul nostro pianeta. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, deriva dall'analisi di antichissimi minerali trovati in Australia e si deve, i ricercatori dell'università americana di Rochester guidati da John Tarduno. I dati indicano inoltre che nella stessa epoca la crosta terrestre era già divisa in placche in continuo movimento.
Il campo magnetico terrestre è un invisibile scudo che protegge il pianeta dalle potenti radiazioni prodotte dal Sole e solo la sua presenza rende possibile l'esistenza di forme di vita sulla superficie. A generare questo 'scudo' è una sorta di enorme dinamo presente nel nucleo della Terra e si è ritenuto finora che la sua formazione fosse avvenuta 3.5 miliardi di anni fa. Analizzando però dei campioni di roccia scoperti a Jack Hills, nell'Australia occidentale, i ricercatori americani hanno
ora retrodatato la comparsa del campo geomagnetico di 500 milioni di anni.
A rivelarlo sono dei piccoli minerali ferrosi intrappolati dentro alcuni zirconi. Al momento della loro formazione, questi minerali hanno 'fotografato' il campo magnetico esistente in quell'epoca.
Gli zirconi di Jack Hills dimostrano che il campo magnetico aveva un'intensità simile a quello di oggi, pari a circa 25 microtesla e, secondo alcune stime preliminari, l'esistenza del campo geomagnetico potrebbe essere ulteriormente retrodatato a 4,2 miliardi di anni fa.
La scoperta potrebbe avere importanti implicazioni non solo per capire i tempi della comparsa delle prime forme di vita sulla superficie del pianeta ma anche nell'evoluzione dei continenti. L'analisi dei minerali indica infatti che la risalita di materiali fusi dall'interno del pianeta, e quindi dei primi movimenti tettonici, già 4 miliardi di anni fa.
Caricamento commenti
Commenta la notizia