ROMA. Economico, rapido e non invasivo: un semplice test basato sull'analisi delle urine può individuare alle fasi iniziali uno dei tumori più letali, quello al pancreas, che in Italia colpisce circa 10.000 persone ogni anno.
A metterlo a punto il Barts Cancer Institute della Queen Mary University di Londra. I risultati dello studio, diffusi dalla BBC online, sono pubblicati sulla rivista Clinical Cancer Research.
Il tumore al pancreas, che agli esordi è asintomatico, è infatti diagnosticato nell'80% dei casi quando è già in fase avanzata e non si può quindi più intervenire con un'operazione chirurgico, ad oggi il solo modo di curare questa neoplasia. In questo stadio, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è solo del 3%. Non solo il test riesce a diagnosticare il tumore quando è ancora nelle fasi iniziali, ma permette anche di riconoscere i casi di pancreatite cronica, difficili da distinguere dalle forme tumorali con mezzi diagnostici come l'ecografia e che quindi necessitano di approfondimenti specifici, come la TAC. Ad essere esaminati sono stati 488 campioni di urina prelevati da 192 pazienti con tumore al pancreas, 92 con pancreatite cronica e da 87 volontari sani.
Ulteriori 117 campioni di individui con tumori al fegato o affetti da problemi alla cistifellea e colecisti, sono stati utilizzati per validare il test. I risultati hanno dimostrato che nei soggetti affetti dalla patologia tumorale la concentrazione delle proteine LYVE1, REG1A e TFF1 nelle urine è significatamene più alta rispetto a quella degli individui sani o con pancreatite cronica.
Il metodo sviluppato, sottolineano i ricercatori, potrebbe essere a breve disponibile per l'uso clinico per soggetti ad alto rischio, ovvero persone con una storia famigliare, forti fumatori, individui obesi e soggetti che hanno sviluppato il diabete dopo i cinquant'anni.
Caricamento commenti
Commenta la notizia