GENOVA. Mobilitazione in contemporanea per i volontari di Greenpeace in decine di località in Italia, Croazia, Grecia e Spagna per chiedere, insieme a residenti e turisti, che il Mediterraneo diventi il paradiso del sole e delle rinnovabili, non del petrolio e delle trivelle. In Italia i volontari di Greenpeace sono scesi in strada in 24 città per promuovere la campagna «Solarnia, Solar Paradise» e chiedere una rapida transizione verso un futuro 100 per cento rinnovabile. In Italia oltre 23 mila persone hanno già firmato la petizione «Solarnia, Solar Paradise» di Greenpeace, nella convinzione che futuro dell'Europa, e in particolare dei Paesi Mediterranei, è nel sole e nel vento, non nel petrolio. La petizione è online all'indirizzo: http://grnpc.org/GLSolarnia. In Italia, fa notare Greenpeace, ci sono una ventina di piccole isole, gioielli del turismo come l'Isola del Giglio, Lampedusa e Pantelleria, che producono la quasi totalità della propria energia con vecchi generatori diesel: un sistema inquinante e inefficiente che costa agli italiani decine di milioni di euro all'anno. Greenpeace sottolinea che l'isola di El Hierro, alle Canarie, ha raggiunto l'obiettivo 100% rinnovabili. «I cittadini italiani probabilmente non sanno che pagano di tasca propria oltre 60 milioni di euro ogni anno per finanziare l'energia prodotta con il petrolio delle isole minori, luoghi che potrebbero soddisfare interamente il proprio fabbisogno con le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica», ha affermato Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e clima di Greenpeace Italia auspicando che il Ministero per lo Sviluppo Economico che sta scrivendo un decreto per modificare il sistema di produzione e distribuzione dell'energia sulle isole minori italiane indichi «chiaramente che il futuro non è nel petrolio ma nelle rinnovabili, a cominciare da queste isole», ha sottolineato.