ROMA. Stella Jean lancia una collezione di gioielli etici dal bagaglio antropologico, caratterizzata dai frutti di cartapesta in trompe-l'oeil e osso lavorato dei Naf fatti ad Haiti, nel pieno dello stile multietnico tipico della designer italo-haitiana. I bijoux nascono nel segno della collaborazione con l'agenzia dell'Onu International Trade Centre (Itc) che ha favorito l'introduzione dei tessuti fatti a telaio dalle donne di Burkina Faso e Mali e dei gioielli realizzati da artigiani haitiani. La tradizione artistica dei Naf e quella artigianale prendono vita anche nei gioielli sviluppati ad Haiti durante il viaggio di ricerca di Stella Jean con il team di Itc. I frutti di cartapesta sono prodotti a Jacmel, capitale culturale di Haiti e sede del più grande Carnevale del paese, in occasione del quale gli artigiani locali creano colorate maschere e decorazioni in cartapesta. I pezzi di frutta sono composti interamente da un mix di sacchi di cemento riciclati e amidi di origine vegetale, come la manioca, e ogni pezzo è dipinto a mano. L'osso di bue è prodotto in un atelier di Port-au-Prince da una cinquantina di artigiani specializzati nella lavorazione di corna e ossa: viene lavato, tagliato, sagomato e lucidato alla perfezione per ottenere una superficie liscia e lucida. Stella Jean ha direttamente progettato questi pezzi con gli artigiani locali durante il suo viaggio ad Haiti con l'Itc Ethical Fashion Initiative. Gli accessori in ferro battuto (fer forgè) sono stati realizzati in diversi atelier che fanno parte della comunità di Croix-des-Bouquets.