ROMA. Le piogge torrenziali da record hanno subito un'impennata negli ultimi decenni a causa del riscaldamento globale e in particolare del maggiore immagazzinamento di acqua nell'atmosfera che si verifica all'aumentare delle temperature. A dirlo è un team di scienziati del Potsdam Institute for Climate Impact Research, che sottolineano l'incremento del rischio inondazioni e del loro portato di morte e distruzione. Un esempio su tutti, la pioggia estrema che ha colpito il Pakistan nel 2010 causando centinaia di vittime e portando a un'epidemia di colera.
Gli esperti hanno analizzato le precipitazioni tra il 1901 e il 2010. I dati provenienti dalle migliaia di stazioni meteorologiche sparse per il mondo, sottolineano, mostrano che dal 1980 in poi gli eventi estremi sono aumentati del 12%, mentre solo nel 2010 l'aumento è stato del 26%. Le piogge torrenziali non hanno colpito le aree della Terra nella stessa misura. Nel sudest asiatico si è registrato un incremento del 56%, in Europa del 31% e nel centro degli Usa del 24%. Al contrario il Mediterraneo e l'area occidentale degli Stati Uniti, due zone a rischio siccità, hanno mostrato una riduzione del 27 e del 21% rispettivamente.
Sebbene le analisi statistiche non possano stabilire un rapporto di causa-effetto tra cambiamento climatico e aumento delle piogge estreme, i ricercatori chiamano in causa l'equazione di Clausius-Clapeyron, in base a cui l'aumento delle temperature consente all'atmosfera di trattenere più acqua.
Questa umidità aggiuntiva, spiegano, può essere rilasciata durante le brevi piogge torrenziali. «Almeno una su dieci, tra le piogge da record di questi 30 anni, si può spiegare solo tenendo conto del riscaldamento. Nel 2010 la proporzione sale a una su quattro», dice Dim Coumou, coautore dello studio.
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