Giovedì 19 Dicembre 2024

"Salviamoci le ossa": meno proteine e sodio per la dieta contro l'osteoporosi

ROMA. Una dieta povera di calcio e vitamina D ma troppo ricca di proteine, cibi integrali, sodio e alcol, spiana la strada all'osteoporosi, malattia che in Italia colpisce circa 5 milioni di persone, per l'80% donne in menopausa. Alcuni fattori ne aumentano la predisposizione, come menopausa precoce, celiachia e l'uso di alcuni di farmaci. "Molto tuttavia si può fare adottando sane abitudini alimentari", ricorda il Ministero della Salute nell'opuscolo "Aiuta le tue ossa! A tavola, con attività fisica e sole", realizzato nell'ambito della Campagna sulla corretta nutrizione avviata in occasione di Expo 2015. La dieta contro l'osteoporosi, consigliano gli esperti, parte da un maggiore apporto di calcio, presente non solo in latte, formaggi e yogurt, ma anche in tofu, pesce azzurro, calamari e gamberi, frutta secca, legumi, spremuta d'arancia e, anche se in forma meno assimilabile, in molte verdure verdi. Integrare il proprio regime alimentare con alimenti ricchi di calcio, tuttavia, non basta. Bisogna anche "adottare anche accorgimenti per assimilarlo meglio". Alcune combinazioni di alimenti, infatti, ne favoriscono la dispersione, come abbinare formaggio a cibi ricchi di ossalati (spinaci, pomodori, uva, caffè, tè). Anche il sodio in eccesso, contenuto in insaccati, dadi da brodo e alimenti in scatola, fa aumentare la perdita di calcio con l'urina. Stesso effetto lo provocano un'elevata quantità di proteine e di alimenti integrali ricchi di fibre: non vanno eliminati ma limitati. Al bando poi l'alcol, che riduce l'attività delle cellule che 'costruiscono l'osso'. Ci sono poi due alleati preziosi: l'attività fisica, che tiene in allenamento i muscoli diminuendo i rischi di cadute, e la vitamina D, che agisce nei processi di rimodellamento osseo. Quest'ultima, poco presente negli alimenti - se non in piccola parte nel tuorlo d'uovo e nei pesci grassi come il tonno - viene sintetizzata grazie all'esposizione alla luce solare. "Stare all'aperto un'ora al giorno con mani, braccia o viso scoperti è sufficiente", ma "per gli anziani che escono poco e sono molto coperti, possono essere indicati supplementi di vitamina".

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