Lunedì 23 Dicembre 2024

I neonati capiscono volti ed espressioni a 30 centimetri di distanza

ROMA. Un bimbo di due o tre giorni può percepire i volti, e forse anche le diverse espressioni facciali, a una distanza di 30 centimetri, esattamente quella che intercorre tra la mamma e il piccolo quando quest'ultimo viene allattato. Se la distanza è aumentata a 60 centimetri, l'immagine visiva diventa troppo vaga perché il bambino possa percepire volti ed espressioni. A fare una simulazione di ciò che i più piccoli riescono a percepire è lo studio dell'Istituto di psicologia dell'Università di Oslo in collaborazione con l'università di Uppsala,in Svezia. Gli studiosi hanno fatto delle registrazioni video di volti che hanno cambiato espressioni in base a diverse emozioni, filtrando le informazioni che i neonati non possono elaborare. I video sono stati fatti vedere a degli adulti, partendo dal presupposto che se questi ultimi non risultavano in grado di identificare volti ed espressioni a maggior ragione non erano in grado di farlo i neonati. Dai risultati è emerso che in tre casi su quattro, a 30 centimetri, gli adulti risultavano in grado di identificare diverse espressioni facciali. Quando la distanza e' stata aumentata fino a 120 centimetri, il tasso di identificazione delle espressioni facciali risultava pari a quello che si potrebbe ottenere con risposte date in maniera random. Secondo gli studiosi da ciò deriva che la capacità di identificare diverse espressioni facciali in base alle informazioni visive disponibili a un neonato raggiunge il suo limite a una distanza di circa 30 centimetri. "E' importante ricordare che abbiamo studiato solo ciò che il neonato può effettivamente vedere e non se e' in grado di dargli un senso", spiega Svein Magnussen, autore della ricerca. Secondo gli studiosi ciò può spiegare la percezione secondo cui i neonati riescono a imitare le espressioni facciali negli adulti molto prima che la loro vista sia sufficientemente sviluppata per percepire i dettagli dell' ambiente circostante.

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