ROMA. La popolazione residente in Italia è sostanzialmente arrivata alla crescita zero: i flussi migratori riescono a malapena a compensare il calo demografico dovuto alla dinamica naturale. Lo rende noto l'Istat. Nel 2014 siamo arrivati a 60.795.612 unità, con un aumento di appena 12.944 rispetto all'anno precedente.
La popolazione straniera ha fatto registrare un incremento di 92.352 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.014.437, pari all'8,2% dei residenti.
Il lieve incremento della popolazione iscritta in anagrafe, spiega l'Istat nel bilancio demografico 2014, è dovuto in larga misura alle ultime rettifiche legate alla revisione delle anagrafi, effettuata da tutti i Comuni italiani tra il 2012 e il giugno 2014, a cui si devono aggiungere anche le ricomparse di persone precedentemente cancellate per irreperibilità censuaria (+96.468, di cui 53.427 stranieri), ma già effettivamente presenti sul territorio.
Al netto delle rettifiche dovute alla revisione anagrafica, il cui saldo residuale si attesta a +10.869 unità, l'incremento è stato molto limitato (2.075 unità complessive, pari a +0,003%), da attribuirsi esclusivamente alle migrazioni dall'estero, che compensano appena il calo di popolazione dovuto al saldo naturale negativo. Se i residenti si scompongono in base alla loro cittadinanza (italiana e straniera), la componente italiana risulta in diminuzione (-83.616), seppur mitigata dall'acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+130 mila circa).
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