ROMA. Vivere a lungo è anche una questione di naso. Secondo una recente ricerca, pubblicata sugli "Annals of Neurology", e sul sito di Italia Longeva, le persone anziane con una ridotta abilità nell'identificare gli odori rischiano di vivere meno a lungo rispetto ai coetanei dal fiuto più fine. In particolare, i primi hanno un rischio più elevato di morire nel corso dei 4 anni successivi. Il tasso di mortalità, spiegano i ricercatori, è stato del 45% fra i partecipanti alla ricerca con i punteggi più bassi al test dell'odorato (eseguito su 40 aromi diversi), contro il 18% dei coetanei con l'olfatto migliore. Lo studio è stato condotto su 1.169 pazienti avanti negli anni, sottoposti a un test mirato: dovevano grattare e annusare strisce odorose, scegliendo poi la risposta migliore su quattro possibilità.
"L'aumento del pericolo di morte - spiega Davangere Devanand, - autore della ricerca - cresceva progressivamente con le peggiori performance nel test per l'identificazione degli odori. Ed era più alto nelle persone con la peggior abilità di fiuto, anche dopo che i risultati sono stati aggiustati per tener conto delle condizioni di salute e di eventuale demenza". Questo però è uno studio condotto su persone anziane. "Resta da capire - conclude lo scienziato - se anche i giovani e gli adulti con disturbi dell'olfatto o una ridotta capacità di identificare gli odori siano a rischio più elevato, una volta arrivati alla terza età".
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