ROMA. Appena tornata con i piedi a terra Samantha Cristoforetti è subito al lavoro per portare l'uomo su Marte: insieme all'americano Terry Virts, i due astronauti sono già a Houston per affrontare test per gettare le basi dell'esplorazione umana di Marte. La durata della loro missione (6 mesi) è infatti confrontabile a quella di un viaggio di andata sul pianeta rosso e per questo la Nasa intende avere immediatamente tutti i dati relativi alle condizioni fisiche dei
due astronauti.
Atterrati nelle steppe del Kazakistan, il lavoro degli astronauti non si è certo concluso ma è proseguito, e proseguirà ancora, con test medici per capire meglio gli effetti sul corpo umano dell'assenza di gravità nei lunghi periodi. I futuri viaggi per Marte dureranno infatti alcuni mesi e una volta arrivati a destinazione gli astronauti dovranno faticare e non poco per riabituarsi alla gravità marziana.
Per capire gli effetti dei lunghi soggiorni spaziali l'astronauta italiana è stata al centro di molti esperimenti biomedici fatti in orbita, come Drain Brain, coordinato dal medico Paolo Zamboni, del Centro per le malattie vascolari dell'universita' di Ferrara per monitorare il flusso di sangue e le capacità respiratorie, Cardio Ox, con immagini ecografiche del flusso sanguigno, e Wearable monitoring, per misurare ritmo del cuore e del respiro durante il sonno. Proseguendo in questa preziosa raccolta di dati, i medici hanno subito posto gli astronauti appena atterrati nelle steppe a nuovi test, esercizi sull'equilibrio motorio, evitare oggetti e superare degli ostacoli, e proseguiranno ancora nella base americana.
Per riuscire a portare l'uomo su Marte sarà infatti anche necessario capire come limitare gli effetti sul corpo della mancanza di gravità, considerando anche che una volta arrivati a destinazione gli astronauti non potranno certo avere il supporto medico che ricevono a terra.
Altri esperimenti importanti realizzati in questi mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) che potrebbero avere grande importanza per il futuro viaggio su Marte sono stati anche quelli condotti con le stampanti 3D, un sistema che renderebbe più autonomi i viaggiatori permettendo di creare eventuali oggetti necessari direttamente il loco.
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