MILANO. L'asteroide 2015 KW120 si è presentato puntuale all'appuntamento 'a pranzo' con il nostro Pianeta. Come previsto dagli esperti, il passaggio ravvicinato è avvenuto in totale sicurezza, ieri poco prima delle 14, ad una distanza di circa 420.000 chilometri, e ha offerto l'occasione per scattare alcune immagini di questo 'ospite' molto educato ma un po' inatteso.
Il sasso spaziale, largo circa 25 metri, è stato infatti scoperto appena pochi giorni fa dai telescopi del Catalina Sky Survey, in Arizona, e con questa sua 'improvvisata' ha colto un po' tutti di sorpresa. Non è però sfuggito ai telescopi del progetto Virtual Telescope coordinato dall'astrofisico Gianluca Masi, che già pensa al prossimo, attesissimo, ospite spaziale: l'asteroide 1566 Icarus, che dopo 29 anni tornerà a sfiorare la Terra il prossimo 16 giugno dando vita ad un incontro ravvicinato davvero molto interessante.
Decisamente più ingombrante del suo predecessore (ha infatti un diametro di quasi 1,5 chilometri), Icarus farà un passaggio ravvicinato ma non troppo stretto, passando a oltre 8 milioni di chilometri di distanza.
«Questo asteroide, scoperto nel 1949, è stato battezzato Icarus perchè nel suo percorso arriva vicinissimo al Sole, ancora più vicino del pianeta Mercurio», spiega Masi. «È un nostro vecchio conoscente, perchè torna a trovarci più o meno con cadenza ventennale. In passato, nel 1968, è passato a quasi 6 milioni di chilometri di distanza, provocando qualche brivido per le conoscenze che si avevano in quegli anni». Proprio in quell'occasione, Icarus è diventato il primo asteroide ad essere osservato con la tecnica radar, oggi molto usata per caratterizzare la forma di questi oggetti spaziali e verificare l'eventuale presenza di satelliti vicini.
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