Giovedì 19 Dicembre 2024

Cibo per bambini, le regole da seguire per una maggiore sicurezza

ROMA. Lavarsi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il cibo, dopo essere stati in bagno, aver cambiato i pannolini o toccato degli animali: è questa una delle regole base da tenere a mente prima di preparare la pappa per i bambini. A ricordarlo è la Food and drug administration (Fda), l'agenzia Usa che regola farmaci e cibi e che ha realizzato un sito internet sulla sicurezza alimentare, con consigli per i genitori. Tra le cose da fare, l'Fda indica innanzi tutto quella di seguire la data di scadenza e le raccomandazioni del produttore nel preparare il latte in polvere. Se si usano omogeneizzati, controllare che il bottone di sicurezza del coperchio non sia sollevato e se non 'scoppia' una volta aperto, non usare il prodotto. Gettare i vasetti di vetro scheggiati o con coperchio arrugginito. Usare detergenti e acqua calda per lavare frullatori, utensili e apparecchi adoperati per preparare il cibo del bambino. Non vanno consumati cibi deperibili, latte, fresco e in polvere, lasciati fuori dal frigorifero per più di due ore, mentre cibi e pappe fatte a casa possono essere conservati in freezer al massimo per tre mesi. L'Fda elenca anche una serie di cose da non fare, come non mettere il biberon nel frigo con il latte avanzato, perchè i batteri della bocca del bambino che vi entrano possono crescere e moltiplicarsi anche al freddo. Così come non vanno dati e poi conservati in frigo gli omogeneizzati avanzati nel vasetto, perchè la saliva sul cucchiaino può contaminare il cibo avanzato. Meglio servirne un po' su un piattino e conservare in frigo il resto nel vasetto, buttando il cibo sul piatto non mangiato. Non usare mai latte crudo o non pastorizzato, nè succhi di frutta o verdura non pastorizzati con neonati e bambini piccoli, perchè possono contenere batteri pericolosi. Non lasciare il latte in polvere a temperatura ambiente per oltre due ore, e non dare ai neonati tisane con anice stellato perchè associate a effetti collaterali, come epilessia.

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