Lunedì 23 Dicembre 2024

Selfie in scooter, il 25% dei giovani siciliani rischia incidenti per scattare fotografie

PALERMO. Condivisione (26,2%), desiderio di notorietà (18,9%) e divertimento (16,5%). Ma selfie significa anche rischio per i giovani siciliani, secondo il terzo rapporto di ricerca nazionale dell'osservatorio "Generazione Proteo" di Link Campus University, presentato oggi a Palermo. Lo studio - realizzato su un campione di 10mila studenti italiani tra i 17 e i 19 anni, ha coinvolto in Sicilia oltre mille ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di Palermo, Siracusa, Catania e provincia e di alcuni comuni delle province di Caltanissetta, Messina e Enna. Il 25.4% dei ragazzi siciliani ha dichiarato di scattare selfie alla guida dello scooter (quasi 2 punti in più del dato italiano), il 9,5% in situazioni estremamente pericolose (come in bilico su una terrazza o durante uno sport estremo) e il 10,1% accanto ad animali pericolosi. Ma la ricerca ha messo in luce anche il rapporto dei giovani che vivono in Sicilia con il fenomeno della immigrazione. Ne è venuto fuori u ritratto di giovani pragmatici e senza pregiudizi nei confronti delle differenze, più emancipati sugli aspetti valoriali dei già moderni coetanei nazionali e più aperti verso gli immigrati e le minoranze. I ragazzi siciliani sono sfiduciati dai partiti e dal parlamento, ma hanno grande considerazione della magistratura e dei sindacati, e si discostano poco dal campione nazionale sull'importanza attribuita a valori come famiglia, amicizia, lealtà e libertà (per 2 ragazzi su 3 maggiore rispetto alla generazione dei propri genitori). Anche loro individuano infatti nelle sovrastrutture sociali, economiche, politiche e culturali le barriere da superare. "L'indagine svela i giovani siciliani come una generazione di corridori sulle piste della vita, in linea con i loro coetanei nel resto d'Italia - ha detto il sociologo e direttore dell'Osservatorio Generazione Proteo, Nicola Ferrigni -. Ciò a dimostrazione che non è più la geografia a dettare tempi e performance della corsa delle nuove generazioni. Dalla ricerca emergono al contempo degli aspetti sui ragazzi siciliani che abbattono gli stereotipi che da sempre accompagnano i giovani del Sud nell'immaginario collettivo. Tra questi, ad esempio, l'alto grado di maturità rispetto ai coetanei nazionali nel superamento delle differenze, anche culturali". Appare significativo infatti che nella regione avamposto dell'immigrazione siano ancora più bocciati i luoghi comuni xenofobi, con gli immigrati considerati in modo negativo solo dall'8% dei ragazzi contro il dato nazionale fermo a 14,4%. Tra i risultati più significativi dell'indagine di Link Campus University, anche il fatto che la criminalità organizzata spaventi meno di guerra (33,1%), Isis (20,1%), calamità naturali (14%) e virus Ebola (13,4%): solo l'11,2% la identifica come la "cosa che fa più paura".

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