ROMA. Gli Europei discendono da un gruppo di 'maschi dominanti' dell'Età del Bronzo. Quasi due su tre, ossia il 64% degli europei moderni deriva da questi antenati. Lo hanno rivelato le tracce genetiche del cromosoma Y, che viene trasmesso solo di padre in figlio, a partire dall'analisi del Dna di 334 uomini di 17 Paesi. Pubblicato su Nature Communications, il risultato si deve al gruppo coordinato dall'italiana Chiara Batini, dell'università britannica di Leicester. La ricerca si basa su una nuova tecnica che ha permesso di risalire indietro nel tempo di migliaia di anni. «Il metodo che abbiamo usato per generare i dati fa parte delle tecniche chiamate Next Generation Sequencing, che si sono diffuse moltissimo nel corso degli ultimi cinque anni, grazie al fatto che permettono di sequenziare molte più regioni del genoma (o addirittura genomi umani completi) in molto meno tempo rispetto al sequenziamento del Dna tradizionale», ha detto Chiara Batini. È la prima volta che una ricerca si concentra su questo periodo. Ricerche precedenti avevano esaminato la percentuale di europei moderni nell'epoca della transizione da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori, avvenuta circa 10.000 anni fa. Intensi cambiamenti hanno caratterizzato anche l'età del Bronzo, compresa tra il 3.500 a.C. e il 1.200 a.C: dalle pratiche di sepoltura alla diffusione dell'equitazione, fino allo sviluppo delle armi, dovuto alla scoperta che dalla fusione di stagno e rame si ottiene il bronzo. Questi nuovi modelli culturali, secondo Mark Jobling dell'università di Leicester, sono collegati a uno specifico tipo di maschio dominante che ha trasmesso il suo cromosoma Y agli europei moderni e che ha avuto una vera e propria esplosione demografica in tutta Europa nel periodo compreso tra 2.000 e 4.000 anni fa. Secondo lo studio, la moderna popolazione europea, quindi, potrebbe essere stata alimentata da questa espansione maschile.