ROMA. Dall'allodola alla tortora, un uccello su tre in Europa è a rischio, in particolare per la pressione dell'agricoltura e per politiche non sostenibili sull'uso del suolo. L'allarme arriva dal rapporto State of Nature dell'Unione europea, la cui bozza è stata visionata in anteprima dal Guardian, dal quale emerge il drammatico declino di specie aviarie un tempo molto comuni. Il rapporto, come scrive l'edizione online del quotidiano britannico, spiega che le popolazioni di tortore hanno subito un tonfo di oltre il 90% dal 1980 e questa specie potrebbe essere presto inserita nella «lista rossa» della International Union for the Conservation of Nature (Iucn), quella che elenca le specie a rischio estinzione nel mondo. Si è quasi dimezzato invece il numero di allodole e di ortolani, quest'ultimo è un uccello canterino di piccole dimensioni illegalmente cacciato, cucinato e mangiato per intero in Francia. Degli 840 habitat naturali esaminati dall'Agenzia europea dell'Ambiente per il rapporto, il 77% viene indicato in «cattive condizioni», con un terzo circa che si è deteriorato dal 2006. Appena il 4% ha registrato un miglioramento. La minaccia principale arriverebbe dall'agricoltura intensiva. Senza contare che i costi derivanti dalla perdita di biodiversità per l'Europa sono stimati intorno ai 450 miliardi di euro all'anno, il 3% del Pil. Il rapporto, scrive il Guardian, si basa sui dati compilati da 27 Paesi Ue e riferiti al periodo 2007-2012. Sarà diffuso dalla Commissione Ue entro la fine di quest'anno.