ROMA. Recuperare 30 milioni di giornate lavorative perse per malattia e 3 miliardi di euro l'anno, una cifra addirittura maggiore di quanto chiesto alla sanità per contribuire al risanamento dei conti pubblici con la manovra al vaglio di Governo e Regioni. Un obiettivo possibile mettendo in atto misure ad hoc contro la causa del fenomeno: lo stress lavoro-correlato, definito da molti il nuovo male del secolo, che all'Europa costa 20 mld l'anno e che in Italia colpisce un lavoratore su quattro. A dimostrarlo è uno studio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). La stima si realizzerebbe, precisa la Fiaso, qualora fossero adottate in tutti i settori lavorativi le misure anti-stress che nelle Asl e negli Ospedali campione dello studio hanno portato a una riduzione del 30% delle giornate di malattia. Questo, dunque, è quel che potrebbe accadere migliorando il clima di lavoro in azienda, come hanno fatto appunto, per un campione di 65 mila lavoratori, 19 tra Asl e Ospedali che hanno partecipato al Progetto-Laboratorio Fiaso sul 'Benessere organizzativo'. Oltre quattro anni di lavoro, portato avanti con il supporto non condizionato di Boehringer Ingelheim, che è servito non solo a rilevare la percezione del fenomeno ma anche ad attivare degli 'antidoti'. Che sono poi soprattutto condivisione di obiettivi e strategie e ambienti di lavoro più a misura d'uomo e di donna. Il progetto Fiaso non lascia dubbi: far lavorare i propri dipendenti in un clima più favorevole paga, visto che il numero di 'stressati' in ufficio o in corsia è sceso ben al di sotto della soglia del 10% (che è la media Ue), contro il 25% di partenza. Migliorando il 'clima interno', inoltre, rileva la Fiaso, la produttività cresce di oltre il 27% e l'indice di gradimento dei clienti sale di 47 punti percentuali. Benefici - quelli in termini di giornate lavorative recuperate e costi abbattuti - estendibili dunque a tutti i settori: «Calcolando che ogni anno, secondo i dati Inps, i giorni persi per motivi di salute sono ben cento milioni - spiega infatti la Federazione - applicare la stessa ricetta all'intero mondo del lavoro significherebbe appunto un recupero pari a 30 milioni di giornate lavoro, per un valore totale pari a circa 3 miliardi di euro da reinvestire in qualità dei servizi». Ora le esperienze del Progetto-Laboratorio verranno messe in rete, consentendo di esportare la cura 'anti-stress' in tutte le aziende sanitarie.