Venerdì 22 Novembre 2024

Ricerca svela: le luci dei porti alterano gli ecosistemi marini

ROMA. L'inquinamento luminoso notturno, prodotto dalle comunità costiere, dalla navigazione e dalle infrastrutture offshore, può cambiare la composizione delle comunità degli invertebrati marini, modificando profondamente l'ecosistema. E' quanto emerge da uno studio delle Università britanniche di Exeter e Bangor pubblicato sul magazine Royal Society. I ricercatori su una imbarcazione nello Stretto di Menai, tra l'isola di Anglesey e la costa nord-occidentale del Galles, hanno monitorato gli effetti della luce artificiale sull'insediamento di invertebrati marini in nuovi habitat. La luce infatti guida questi organismi alla ricerca di siti idonei dove stabilirsi e riprodursi. Hanno scoperto così che la luce artificiale aveva in alcuni casi soppresso e in altri incoraggiato la colonizzazione di diverse specie comuni sulle coste inglesi, tra cui 'uova di mare' e 'vermi chiglia', che aderiscono alle strutture artificiali, causando problemi nei porti, nei cantieri navali e negli impianti di acquacoltura. Così, secondo lo studio "la luce artificiale, sempre più utilizzata in ambienti costieri, potrebbe incoraggiare queste incrostazioni indesiderate, ma anche ridurre l'abbondanza di queste specie in un ambiente più ampio dove potrebbero fornire importanti servizi ecosistemici". Tom Davies dell'Università di Exeter, ha spiegato: "Sappiamo che la luce artificiale di notte altera il comportamento di molti animali marini, ma questo è il primo studio che dimostra come possa anche interrompere lo sviluppo delle comunità ecologiche marine. Sono necessarie ricerche per capire quale livello di luce può essere considerato 'sicuro', per fare una legge per ridurre al minimo l'inquinamento luminoso futuro". Katherine Griffith, dell'Università di Bangor, ha aggiunto: "Con l'urbanizzazione in aumento, molte zone costiere in tutto il mondo saranno vulnerabili agli effetti dell'inquinamento luminoso. Se vogliamo mitigare questi impatti, sono necessarie ulteriori ricerche per verificare come la luce artificiale disturbi le comunità marine".

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